La distruzione dei dossier relativi a intercettazioni illecitamente acquisite deve avvenire sempre nel rispetto del contraddittorio. Delle informazioni distrutte va sempre conservata traccia per due motivi: uno per permettere a chi è accusato dell’abuso di difendersi e due per non precludere la richiesta di risarcimento da parte della persona illegittimamente intercettata. E’ quanto afferma la sentenza n. 173 dei giudici di Palazzo della Consulta che arriva al’indomani dell’approvazione alla Camera del disegno di legge che limita le intercettazioni.
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