Continua l’iter del disegno di legge sulle intercettazioni che approda alla Camera dopo il voto di fiducia del Senato. Il presidente della Camera Gianfranco Fini incontrerà, oggi, Giulia Bongiorno, presidente della Commissione giustizia, e i tecnici di Montecitorio per fare il punto sui tempi. Voci insistenti dicono che ci sarebbe un link tra Fini e Giulio Tremonti, ministro dell’Economia, per dare priorità a Montecitorio alla discussione sulla manovra da 25 miliardi di euro a scapito delle norme sulle intercettazioni. Il che potrebbe significare che l’Aula della Camera si occuperebbe di intercettazioni tra la fine di luglio e gli inizi di agosto, o – come chiede il Pd – addirittura a settembre. Berlusconi preferirebbe, invece, tempi brevi con il ricorso al voto di fiducia pure alla Camera.
Nel frattempo le richieste di migliorare il testo non provengono solo dalle fila dei finiani. Beppe Pisanu, presidente della Commissione antimafia ed ex ministro dell’Interno, auspica un ripensamento: ”Ben vengano le migliorie al testo. Come si fa a non augurarselo?”. Ma Umberto Bossi avverte a nome della Lega: ”Se dovessero esserci delle modifiche, il testo non passa più. Se si intercetta bisogna salvaguardare i cittadini, e quindi intercettare con molta cautela”. ”Lavoreremo anche ad agosto purché il ddl venga approvato entro la sessione estiva”, dichiara Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl a Montecitorio.
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