Il consiglio dei Ministri di oggi dovrebbe dare il via libera definitivo al decreto legislativo che recepisce le direttive comunitarie 140 e 136 del 2009 con cui vengono apportate modifiche al Codice delle comunicazioni in materia di reti e i servizi di comunicazione elettronica.
Con il decreto viene introdotto il principio della cosiddetta ‘neutralità tecnologica’: così una frequenza non è strettamente collegata a una specifica tecnica trasmissiva, ma si consente l’uso delle stesse frequenze con diverse tecnologie. Di fatto potrebbe essere così possibile ad alcuni operatori chiedere il passaggio delle frequenze Dvb-h per la trasmissione televisiva sui telefonini, che non ha riscosso successo, a una tecnica trasmissiva in Dvb-t utilizzabile per il digitale terrestre. Al momento i possessori di frequenze Dvb-h sono Rai, Mediaset ed H3g. Più difficile la conversione dalle frequenze in tecnica digitale a frequenze per la telefonia perchè occorrerebbe modificare il Piano di ripartizione delle frequenze che stabilisce a quali servizi sono associate le frequenze.
Con il decreto sarà recepito anche il principio secondo cui le autorità nazionali di regolamentazione possono imporre la condivisione di infrastrutture di comunicazione elettronica: un tema che si pone soprattutto per la banda larga e ultralarga per evitare una duplicazione delle opere civili come gli scavi o i cavidotti o anche l’uso della fibra spenta posata e inutilizzata.
Altro punto sancito dalla direttiva quello per il quale le autorità nazionali possono imporre come obbligo la separazione funzionale della rete all’operatore dominante, tema di fatto già risolto in Italia con la struttura di Telecom Open Access.
Infine, tra i punti rilevanti della direttiva recepita dal decreto il fatto che le autorità nazionali devono ‘dialogare’ con il Berec, l’oganismo europeo che raccoglie tutte le Authority nazionali, nella definizione delle regole a livello nazionale per arrivare a una armonizzazione a livello europeo e la portabilità in un giorno del numero del proprio cellulare.
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