Categories: Editoria

Impedito l’ingresso in ambasciata, la protesta di Gente d’Italia

Clamorosa protesta di Gente d’Italia. Impedito l’ingresso di un giornalista durante lo spoglio per i Comites a Montevideo, il quotidiano diretto da Mimmo Porpiglia esce in edicola con la prima pagina tutta bianca. E una promessa. “Non ci fermerete”. Non s’è ancora placata l’eco della vicenda Cario, che ha visto proprio Gente d’Italia in prima linea a chiedere trasparenza sul voto per gli italiani all’estero, e subito un’altra battaglia incombe sulla combattiva redazione.

Questa volta è accaduto che al giornalista Matteo Forciniti è stato impedito l’ingresso all’interno della succursale dell’ambasciata d’Italia in avenida Brasil a Montevideo. Si stava tenendo lo spoglio delle schede per le elezioni dei Comites. È stato lo stesso Forciniti a denunciare l’accaduto. “Qualcosa di inaudito che merita di essere denunciato: dopo essermi presentato, la guardia di sicurezza mi ha negato senza alcun motivo l’ingresso al locale nello stupore dei pochi presenti”. E dunque ha aggiunto. “Dicono che ci sia stato un ordine perentorio da parte di qualcuno dei presenti proprio per voler punire questo giornale dato che la signora della sicurezza mi ha lasciato in attesa alcuni secondi fuori prima di ritornare e negarmi l’ingresso senza dire più nulla”.

La reazione del direttore Domenico Porpiglia è stata veemente. Affidata a un lungo editoriale, in cui Porpiglia ha scritto. “Un accadimento di una gravità inaudita, anche perché lo spoglio è pubblico, aperto a tutti. Ma non alla stampa, non a ‘La Gente d’Italia’, colpevole di raccontare la cronaca che, purtroppo, spesso e volentieri, non è foriera di buone notizie”. E dunque. “Non è di certo colpa nostra se queste elezioni sono state un totale fallimento rappresentativo, se si pensa che su una popolazione di oltre 130mila cittadini italiani hanno espresso preferenze appena 3.600 persone, addirittura 1.000 in meno di quelli previsti dalle intenzioni di voto e che si erano prenotati.( A proposito: che fine hanno fatto le mille schede?)”.

Dunque ha continuato. “Chi ha deciso per il cartellino rosso per Forciniti non ha capito probabilmente il grave gesto che ha compiuto, non si può pensare di risolvere così le cose. Come se fossimo in un regime dittatoriale e non democratico. Ci aspettiamo da Iannuzzi una spiegazione in merito. Anche per quanto riguarda le attività diplomatico-consolari che non vengono più anticipate – come di norma – a questo giornale con la conseguente e forse voluta pre-costituzione che questo giornale non è attento e non  informa la collettività sulle manifestazioni dell’ambasciata”.

Infine Porpiglia ha concluso. “La prima pagina di oggi in bianco? Beh, trattasi di un regalo dedicato a chi vorrebbe che la prima pagina di questo giornale fosse sempre così: bianca. Ma a noi, sinceramente, non piace. Siamo peró magnanimi e oggi ve la concediamo. Ma è bene che lor signori sappiano che non riuscirete a metterci il bavaglio”.

Luca Esposito

Recent Posts

Dall’Agcom solidarietà a La Stampa nel nome del pluralismo

L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…

10 ore ago

Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale

Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…

10 ore ago

Per gli editori il paese di acquisto dei prodotti editoriali non è neutro ai fini Iva

Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…

23 ore ago

Nomine nel gruppo Cairo: Alberto Braggio nuovo ad di La7

Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…

1 giorno ago

Quando il pm non può frugare nel pc del cronista: la Cassazione difende le fonti dei giornalisti

In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…

2 giorni ago