Passiamo agli editori. Il contratto con la FIEG è scaduto ormai da anni e bisognerà giocoforza riscriverlo. E non si parli solo di aggio ma anche di qualità dei prodotti venduti. Gli editori, seppur stretti dalla crisi, sanno che sedersi al tavolo delle trattative non sarà facile. Ma non potranno temporeggiare in eterno. Il dado è tratto, e le edicole che chiudono, purtroppo, sono sempre più numerose.
Infine il Governo. Gli edicolanti si aspettano delucidazioni precise in merito al ripristino della precedente stesura dell’articolo 39 riguardo le rese.
Sul fuoco insomma c’è un ricco minestrone pronto ad esplodere. Invece dell’Aspirina gli edicolanti vorrebbero qualcosa di più forte ed efficace..
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…
In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…