Novecentomila posti di lavoro in Europa entro il 2015.
A tanto ammonta il gap occupazionale nel settore delle nuove tecnologie e del digitale, che la Commissione Ue intende colmare lanciando una «grande coalizione » con il settore privato.
Perché nonostante la crisi, ogni anno il numero di posti nel settore aumenta di 100mila unità, ma non ci sono abbastanza laureati o persone formate. «È un elemento essenziale – ha detto il presidente Barroso – per rimettere in pista l’economia europea».
La Commissione Ue ha chiesto l’impegno concreto per l’offerta di nuovi posti di lavoro, tirocini, formazione, finanziamenti di start-up, corsi universitari gratuiti online, a imprese, governi, educatori, parti sociali, fornitori di servizi per l’occupazione e organizzazioni della società civile.
Perché se Bruxelles ha certo un ruolo da svolgere, formazione, mobilità, certificazione delle competenze, miglioramento dei programmi scolastici e universitari, creazione di un ambiente imprenditoriale più propizio alle start-up, richiedono comunque la partecipazione attiva di tutte le parti interessate.
Con il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del 20 novembre 2025…
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…