I giornalisti potrebbero finire (di nuovo) nel mirino e le Nazioni Unite adesso sono preoccupatissime. Perché i missili israeliani, di recente, hanno colpito l’emittente statale dell’Iran, Irib. Un fatto su cui ha preso posizione Farhan Haq, viceportavoce dell’Onu. Che, in un briefing, ha alzato la voce dopo una domanda legata proprio all’attacco delle forze armate israeliane alla tv di Stato di Teheran. “Abbiamo appena appreso delle ultime notizie e, naturalmente, ribadiamo ancora una volta la nostra preoccupazione per qualsiasi attacco contro i giornalisti nell’esercizio del loro lavoro da parte di chiunque”, ha tuonato Farhan Haq.
Era stata proprio l’Irib a svelare di essere stata attaccata, secondo quanto riportano altri media iraniani durante la diretta di un notiziario sul canale di Second News Channel, da Israele.
Ma la vicenda iraniana non rappresenta una novità, purtroppo, sugli scenari di guerra. Prima ancora di Teheran resta la vicenda legata a Gaza, dove, come ha denunciato di recente anche Famiglia Cristiana, si sta registrato una vera e propria mattanza di cronisti: “Gaza è diventata l’inferno in terra. Nessuno può più giustificare o minimizzare questo massacro sistematico di innocenti in nome della guerra ai terroristi di Hamas. Il governo di Israele, con i suoi missili forniti da noi occidentali, spazza tutto: scuole, ospedali, famiglie intere”. E infine: “E questo senza ormai il benché minimo senso della misura e, soprattutto, senza quel senso di pietas che ci costituisce tutti membri della stessa famiglia umana. Le armi di Israele hanno ucciso anche più di 200 giornalisti, il cui ruolo è di informare, documentare, togliere il velo a tanta crudeltà”.
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