L’ultimo scontro a Largo Fochetti fa rialzare, e di molto, le quotazioni di Massimo Giannini come nuovo direttore di Repubblica. La notizia ormai sta rimbalzando ovunque, ogni giornale e sito di informazione la ritiene cosa molto vicina dall’essere già fatta. Gli Elkann, proprietari dell’Editoriale Gedi, sarebbero pronti a separarsi dal “loro” direttore Maurizio Molinari che, come benservito, se ne tornerebbe a fare il corrispondente da New York e dagli Stati Uniti.
Attualmente, Giannini dirige La Stampa e il quotidiano di famiglia degli Agnelli sta recuperando importanti quote di visibilità. A discapito, talora, della stessa Repubblica. L’ultimo caso riguarda l’intervista al presidente del Senato Ignazio La Russa e alla sua presunta intenzione di voler festeggiare in maniera diversa la ricorrenza civile del 25 aprile. La Stampa parla la lingua del “lettorato” storico di Repubblica che, invece, sembrerebbe pagare una sorta di poca chiarezza sui temi centrali che hanno fatto del quotidiano un successo editoriale senza precedenti nel nostro Paese.
Nella partita per il nuovo direttore di Repubblica, che lascerebbe vacante la direzione a La Stampa, si inserirebbero anche il “napoletano” Federico Monga – che nei mesi scorsi ha lasciato Il Mattino proprio per rientrare a Torino -, e Mattia Feltri, attualmente direttore dell’Huffington Post, che è subentrato a Massimo Gramellini, nel frattempo sbarcato al Corriere della Sera, nella rubrica del buongiorno.
Si tratterebbe, dunque, di un valzer di poltrone, incentrato proprio sull’ipotesi di Giannini a Repubblica, a cui guarda con estremo interesse anche la redazione de Il Secolo XIX. In attesa di un piano editoriale e delle scelte della proprietà, il futuro della storica testata ligure è appeso a un ordine. Quello che arriverà, o dovrebbe arrivare o comunque potrebbe arrivare, nei prossimi giorni dai piani alti di Gedi.
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