L’accordo bilaterale Google-Springer ci soddisfa, ma la Coimmissione europea, scrive ancora Doepfner, “ha sanzionato e criticato l’introduzione di un modello di business che in ambienti poco onorevoli si chiama estorsione”. Google ha il potere di discriminare i suoi rivali o competitors nei motori di ricerca, e in generale “le grandi compagnie di alta tecnologia sono molto più potenti di quanto l’opinione pubblica non immagini…con l’eccezione dei virus non c’è nient’altro che abbia tanta velocità, efficienza e aggressività e si diffonda così velocemente come queste piattaforme tecnologiche, proprietarie di un nuovo potere”. Il loro potere, aggiunge ancora Doepfner, è paragonabile almeno a quello che la posta tedesca aveva nel mondo prima di internet quando disponeva del monopolio nel suo settore. “Oggi esiste un monopolio globale del network, e quindi è della massima importanza creare criteri di trasparenza lealtà e giustizia in cui Google debba operare”. Doepfner nel suo intervento non ha parlato solo di Google, bensì anche di Facebook, ricordando una frase di Zuckerberg sulla pratica della sua piattaforma sociale di immagazzinare dati: ‘Chi non ha niente da nascondere non ha nulla da temere’, aveva detto Zuckerberg. Doepfner commenta: “Io penso senza sosta a quella frase, è terribile. So che non voleva dire tanto, ma certe idee espresse da quella frase furono incoraggiate da regimi totalitari, non da società liberal. Una frase simile avrebbe potuta dirla anche il capo della Stasi (ndr la ‘Gestapo rossa’, la famigerata polizia segreta della dittatura comunista tedesco-orientale) o di un altro intelligence di qualsiasi dittatura. Quanto a Larry Page, fondatore di Google, Doepfner afferma: “Egli sogna un mondo senza leggi sulla difesa dlela privacy e senza principio di responsabilità”. Poi cita commenti di Page, sulle idee che Google non può usare perché sono illegali, il ceo di Springer ammonisce: “Vuol forse dire che Google progetta di operare in un vacuum di legalità, in un mondo senza controlli antitrust e leggi a difesa della privacy? In una sorta di Superstato?”. Poi, Doepfner lancia il suo avvertimento finale a Google: la Storia dei monopoli economici dovrebbe rammentarci, egli scrive, che questi non hanno mai lunga vita.
L’intervento autorevolissimo di Doepfner è venuto sullo sfondo di crescenti polemiche, in Germania soprattutto e in Europa in generale, sullo strapotere di Google o Facebook e nel contesto della crescente determinazione del governo di grosse Koalition (centrodestra/socialdemocratici) guidato dalla cancelliera Angela Merkel, determinazione a difendere i cittadini tedeschi e d’Europa dai controlli e dalle intrusioni dei giganti di internet e non solo della Nsa o di altri servizi segreti extraeuropei.
(www.repubblica.it)
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…
In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…