Il governo ha inserito in Finanziaria misure di sostegno al cinema che riguardano, in particolare, il credito d’imposta per chi investa nel cinema italiano e l’allargamento anche alla pay-tv e alle aziende di tlc che diffondono prodotti televisivi attraverso internet o i videofonini dell’obbligo di riservare una quota dei propri ricavi nella produzione audiovisiva, in particolare italiana. “Il governo – ha detto Gentiloni – ha scelto lo strumento della Finanziaria che dà certezza di efficacia e velocità al processo decisionale, anche a scapito della completezza del disegno di riforma”. In particolare, nell’articolo 7 della manovra è stato inserito “il credito di imposta per la filiera cinematografica, cioé meccanismi di detrazione fiscale – ha spiegato il ministro – per chi investa nel cinema italiano utilizzando strumenti produttivi, attrezzature e location in Italia”. L’articolo 40 della Finanziaria aggiorna invece l’enorme contenuto nella Legge 22-98, “obbligando a destinare alla produzione audiovisiva italiana ed europea non solo i broadcaster analogici – ha detto Gentiloni – ma anche la pay-tv, satellitare e digitale in generale, e in via sperimentale anche le aziende di Tlc per le quote di fatturato legate al traffico audiovisivo in Iptv e Dvbh, che sono mercati ancora emergenti. La Finanziaria – ha ricordato il ministro – “prevede anche un utilizzo meglio mirato di queste quote di riserva, cioé una sorta di sottoquote da destinare in particolare alle opere cinematografiche di espressione italiana. Stabilisce infine che nella programmazione tv le opere italiane ed europee debbano avere un certo spazio, in linea con la nuova direttiva Tv senza frontiere”.
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