Lo studio del Prof. Alessandro Nova, presentato ieri, nella sede della Federazione degli editori di giornali, ha reso noti i dati dell’andamento economico della Filiera della carta. L’intero comparto – che va dalla produzione di macchine di cartotecnica al settore della stampa, fino all’editoria – copre uno spaccato dell’economia italiana che, secondo il presidente della Fieg, Carlo Malinconico, “merita particolare attenzione nel quadro del sistema paese”.
Il 2010 ha attestato segnali di reattività importanti da parte delle imprese di settore. Eppure rimane un recupero lento, il cui primo ostacolo è la contrazione dei consumi, dovuta ad una domanda interna indebolita dal peso della componente fiscale che va ad incidere sul reddito disponibile.
Rafforzare il grado di competitività delle imprese è la prima sfida da vincere. Uno degli strumenti per garantire la crescita è la capacità di operare a livello di costo/prezzo competitivi secondo standard qualitativi ottimali, a dispetto delle congiunture internazionali e del peso schiacciante di un trend europeo in continua crescita, specie in paesi come la Francia e la Germania. Il processo di investimento/crescita deve poter contare su di una produzione di valore per gli stessi investitori, il che risulta auspicabile solo in presenza di un cospicuo tasso di redditività al netto delle imposte.
Detassare gli utili reinvestiti in acquisto di software applicativi o licenze d’uso nel comparto produttivo della filiera, garantire incentivi alla rottamazione di quei beni strumentali ormai obsoleti ed al contrario liberalizzare le quote di ammortamento per quelli innovativi, rappresentano i passi fondamentali per il recupero della crescita. Il provvedimento già presentato in Parlamento sul credito d’imposta per l’acquisto della carta è un segnale della necessità di reagire positivamente alla spinta tecnologica in un settore che scommette alte poste sulla competizione estera. “Bisogna ragionare come se fossimo in un contesto internazionale – ha concluso il Prof. Nova – “facendo leva su competitività, detassazione e vantaggi di costi” e – come ribadito da Malinconico – “puntando sull’occupazione e la razionalizzazione delle risorse da erogare, evitando gli investimenti a pioggia per attivare un circolo virtuoso della crescita”.
Manuela Avino
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