Nei primi cinque mesi dell’anno, rispetto al corrispondente periodo del 2010, gli investimenti pubblicitari hanno fatto registrare una flessione dei 2,8% e la stampa è stato il mezzo che più di ogni altro ha fatto le spese di questa evoluzione negativa con un calo del 5% che ha contribuito a ridurre ulteriormente la sua quota di mercato (dal 24,8 al 24,2%)». Lo ha
dichiarato ieri Carlo Malinconico, presidente Fieg durante il commento i resoconti trimestrali
delle 8 società editrici quotate. Per il presidente della Federazione editori «si tratta di dati oggettivamente preoccupanti, soprattutto per i quotidiani (-4%), mentre i periodici, sia pure in arretramento (-1,4%), dimostrano una maggiore capacità di tenuta. Per le testate free i dati sono addirittura drammatici (-51,3%), considerando la circostanza che la pubblicità costituisce la loro unica fonte di ricavo».
Non sono poi mancate le polemiche col presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo lacopino,
che ha detto ieri: «troppi editori sfruttano i giornalisti». La Fieg ha ribattuto: «E scandaloso e
inquietante che il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo lacopino, con un’inaccettabile generalizzazione, attacchi l’intera categoria degli editori». (Italia Oggi)
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