FIBRA OTTICA. LA REDING PREPARA RACCOMANDAZIONE UE PER INCENTIVARE INVESTIMENTI

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Il Commissario Ue per la Società dell’informazione e Media, Viviane Reding, sta preparando un progetto di Raccomandazione sull’accesso alle reti di nuova generazione, in particolare quelle in fibra ottica. Il testo dovrebbe forzare tutti gli operatori dominanti ad aprire le proprie reti ai concorrenti, per la fibra così come per il rame. Il progetto di Raccomandazione dovrebbe essere sottoposto, entro ottobre, ad una consultazione pubblica per almeno due mesi.

I Paesi asiatici stanno già volando verso la fibra ottica. Il Giappone, la Corea e la Cina puntano rispettivamente al 95% (entro il 2010), al 92% (2010) e al 50% (2015) delle case raggiunte in fibra ottica. Negli Usa, AT&T e Verizon hanno avviato operazioni che consentiranno di portare entro il 2010 la fibra ottica al 50% delle famiglie americane. In Europa, la Francia spera di arrivare a collegare, entro il 2012, 4 milioni di famiglie alla fibra. Nel febbraio scorso, la Gran Bretagna ha dato l’incarico a Francesco Caio di effettuare una review indipendente per valutare come il governo possa creare le condizioni per la realizzazione di una NGN. In Germania il governo non ha esitato ad aprire un durissimo contenzioso con la Ue pur di favorire l’installazione da parte di Deutsche Telekom (in parte ancora statale) di una rete di nuova generazione basata sulla fibra fino agli armadi di strada.
Per quanto riguarda la banda larga, secondo le rilevazioni dell’Ecta (European Competitive Telecommunications Association), l’associazione presieduta dall’italiano Innocenzo Genna rappresentativa dei principali operatori alternativi di rete fissa europei, alla fine del primo trimestre 2008 erano quasi 102 milioni gli accessi nell’Unione europea. Stando ai dati raccolti, si è registrato un aumento del 20,9% l’anno. Nei Paesi nordici, la penetrazione delle reti broadband supera il 30%, la Danimarca evidenzia un tasso record del 36% della popolazione. Secondo l’Ecta, la quota degli operatori storici nella banda larga è del 47%, una proporzione immutata da due anni a questa parte. La loro fetta di mercato sarebbe aumentata in Francia, Belgio, Austria, Grecia, Finlandia e Irlanda. L’82% degli accessi broadband europei passerebbero attraverso le reti degli incumbent.
Leggermente diversa la situazione per quanto riguarda l’Italia, dove resta forte la presenza di Telecom Italia e la tecnologia cresce a ritmo lento. Permangono gli ostacoli del passato, mentre resta da colmare il digital divide sia tra regioni italiane che nel rapporto con gli altri Paesi Ue. “I risultati indicano che là dove i fornitori concorrenti e più modesti lanciano nuovi servizi con connessioni più veloci, il tasso di penetrazione della banda larga continua a crescere nettamente, mentre negli altri Paesi la copertura ristagna”, ha dichiarato Innocenzo Genna.
Vincenza Petta

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