”Il monopolio dell’informazione e il tema del conflitto di interessi sono derubricati dall’attualita’ politica”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, in merito al fatto che ”da sempre – osserva -, per quanto riguarda le nomine Rai, c’e’ troppa invadenza della politica, ma una riunione svolta a casa del Premier, di cui si da pubblico resoconto e in cui si decideranno le principali nomine di reti e TG del servizio pubblico, e’ davvero passare il segno”.
Il dirigente sindacale ricorda quando ”il Presidente del Consiglio che usciva dal Consiglio dei Ministri in occasione delle decisioni che riguardavano i suoi interessi ma adesso siamo all’ostentazione del conflitto di interessi come metodo normale e quello che colpisce e’ che anche gran parte della stessa informazione lo considera tale”.
Per Fammoni ”il problema e’ rilevante e grave, lo testimoniano le tante iniziative sbagliate contestualmente in atto: dai tagli all’editoria al tentativo di carcere per i giornalisti, dai meccanismi della pubblicita’ a normative antitrust che favoriscono la concentrazione, dall’omologazione delle notizie al condizionamento della liberta’ di informazione esercitato con forme di lavoro precario, dalla differenza delle presenze nei media, e altro ancora”.
Secondo il segretario confederale Cgil, ”non bisogna rassegnarsi. Considero il merito del saluto ai dipendenti Rai del neo presidente Garimberti molto positivo. Occorre dunque – conclude Fammoni – continuare una coerente iniziativa per il pluralismo dell’informazione, perche’ il diritto dei cittadini ad essere informati, non sia ancor piu’ compromesso”.
(Asca)
La richiesta è arrivata con toni insolitamente diretti. Intervenendo al convegno «Lo strapotere delle big…
Con il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del 20 novembre 2025…
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…