Nel corso di un’audizione al Senato il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani, ha posto degli interrogativi sull’art.18 del Ddl Concorrenza, che riguarda i costi per il recesso e la disattivazione di servizi telefonici. Cardani è preoccupato per la possibile imposizione di costi aggiuntivi a carico dell’utente. L’attuale testo, a suo avviso, concede troppa discrezionalità agli operatori, poiché afferma che nei costi di recesso e disattivazione non sono comprese solo le spese sopportate dall’operatore, ma anche “ogni altro onere comunque denominato”. Il presidente Agcom chiede maggiore chiarezza nella formulazione della norma. Pollice alto, invece, per altre misure contenute nel disegno di legge. Secondo Cardani l’anticipazione degli obblighi informativi al momento della pubblicazione dell’offerta migliorerà notevolmente la trasparenza nei rapporti tra operatori e utenti. Un’altra novità gradita all’Agcom è la sostituzione delle “penali” per la risoluzione anticipata con costi d’uscita commisurati al valore del contratto e alla durata residua dell’offerta. Nella sostanza, però, dovrebbe cambiare poco. Cardani chiede anche un approfondimento del legislatore sulle offerte premium, quelle in cui la fornitura di servizi si associa a quelli di beni. In questo caso il costo del recesso dovrebbe essere formulato in base al costo di mercato del bene in offerta.
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…
In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…