In data 18 febbraio abbiamo comunicato agli Editori e ai Distributori Nazionali posti in calce alla presente che:“la crisi dell’editoria ha colpito tutti i diversi soggetti della filiera, non per ultimo quello delle edicole che, al pari di altri, con grande difficoltà, sta tentando da anni di percorrere un cammino verso l’innovazione ed una più libera imprenditoria. La vendita del prodotto quotidiano e periodico non è un’attività imprenditoriale propriamente detta. E’ un tipo di commercio anomalo, dove l’imprenditore non può agire di propria iniziativa. Prezzi, qualità, quantità e permanenze sono variabili fondamentali nel mondo del commercio e, nel nostro caso, sono stabilite da altri, editori, distributori nazionali, distributori locali, soggetti oramai non più in sintonia con la rete commerciale. Tempi e modi di consegna delle pubblicazioni, permanenze incontrollate nelle edicole di pubblicazioni oltre la loro naturale scadenza, l’imposizione di spese di trasporto o di ipotetici servizi imposti e non richiesti, abbinamenti sconsiderati, inserti e allegati vari, sono operazioni che penalizzano la rete commerciale sottraendone risorse, generando costi e distorcendo le prospettive e le opportunità che una rete esclusiva e dal grande valore potrebbe ancora generare. Siamo pertanto costretti ad adottare nuove misure di contenimento dei costi delle nostre imprese, in attesa di una revisione delle norme di settore che speriamo sia ormai prossima. Vi comunichiamo pertanto che a partire dal primo marzo 2015, considerato quanto brevemente espresso, non saremo più in grado di assicurare l’attività di compiegamento e/o abbinamento di inserti, pubblicazioni e supplementi vari e che verranno restituiti in resa il giorno successivo alla loro consegna.
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