Editoria

“Con piano Newsroom Rai risparmierebbe 70 milioni”

Il piano Newsroom potrebbe far risparmiare alla Rai ben settanta milioni di euro ogni anno. Lo ha affermato il segretario della commissione vigilanza Michele Anzaldi, di Italia Viva, che nel fine settimana ha scritto a proposito una lettera poi pubblicata da Milano Finanza. Nella missiva di Anzaldi ci sono sottolineature e consigli al management di viale Mazzini. Che prende le mosse dal rapporto sullo stato dell’arte in Rai che, tra le altre cose, ha mostrato come la razionalizzazione “non è impossibile” e il piano Newsroom potrebbe dare un’importante aiuto al riordino dei conti nell’azienda radiotelevisiva di Stato.

 

Anzaldi, nella sua missiva, ha spiegato che “un piano, quello sulle Newsroom, permetterebbe a regime di risparmiare ben 70 milioni di euro all’anno. Il rapporto sullo stato della Rai curato dall’Osservatorio delle Imprese della Facoltà di Ingegneria industriale e civile dell’università La Sapienza di Roma, sostiene che la Rai non è in grado di tagliare i costi e quindi, per finanziare i necessari investimenti futuri, l’unica strada sia aumentare il canone. Quale governo potrebbe mai chiedere agli italiani più soldi per la Rai?”. Per Anzaldi: “In realtà, razionalizzare e tagliare gli sprechi in Rai non è impossibile, il piano Newsroom, che ha ricevuto l’ok sia della commissione parlamentare di Vigilanza, sia di un precedente Cda, permetterebbe a regime di risparmiare ben 70 milioni di euro all’anno”.

 

La vicenda, però, potrebbe sbloccarsi ma a patto che gli alti papaveri lavorino per attuare i piani. “La Rai è l’unica azienda di informazione ad avere addirittura sette testate giornalistiche – ha affermato Ansaldi. – Una situazione insostenibile, che non migliora l’informazione ma moltiplica solo i costi e le poltrone che i partiti si spartiscono”. Infine l’esponente politico ha concluso: “Basterebbe dare applicazione a questo piano, che la Rai tiene nel cassetto da anni, per avere finalmente quei risparmi necessari all’innovazione tecnologica e produttiva che possa far nascere la Rai del futuro. È sorprendente che l’amministratore delegato Fuortes tenga colpevolmente fermo quel Piano”.

Luca Esposito

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