La cessione de Il Giornale alla famiglia Angelucci è stata finalmente definita. Nel fine settimana, Paolo Berlusconi e Giampaolo Angelucci hanno confermato la sottoscrizione dell’accordo a seguito del quale il 70% delle quote della società che edita il giornale fondato da Indro Montanelli passano da Pbf alla Finanziaria Tosinvest. Il preliminare, dunque, è stato firmato ma la famiglia Berlusconi non si disimpegna del tutto dall’avventura del quotidiano. Paolo Berlusconi, che conserverà il 30% del capitale sociale, sarà presidente onorario della società. L’accordo comprende, oltre al quotidiano cartaceo, anche la controllata che edita Il Giornale online.
L’annuncio in una nota, stringata eppure molto eloquente. “Pbf Srl e Finanziaria Tosinvest Spa hanno in data odierna sottoscritto il preliminare di acquisizione e vendita di azioni pari al 70% delle quote societarie di See Spa società editrice di Il Giornale e della sua controllata Il giornale On Line Srl”. L’iter è in fase avanzata: “L’esecuzione dell’operazione è subordinata all’ avveramento di condizioni sospensive d’uso in operazioni similari. Hanno supportato l’operazione lo Studio Munari & Partners di Milano per Pbf Srl e lo Studio di Gravio Avvocati per Finanziaria Tosinvest Spa”.
All’Adn Kronos, Paolo Berlusconi ha commentato con parole importanti la cessione: “In commento della cessione del 70% delle quote azionarie di Società Europea di Edizioni alla Finanziaria Tosinvest della Famiglia Angelucci, posso dire che si tratta di una cessione fatta ad un gruppo amico da anni con cui sono sicuro collaboreremo con grandi unità di intenti”. Secondo il fratello del Cav: “A testimonianza di ciò rimarrò presidente onorario de Il Giornale, che per tanti anni ha rappresentato un’autorevole voce liberale nel panorama dell’editoria nazionale”.
Adesso si aprono le partite di prammatica. Resterà Augusto Minzolini alla guida della redazione di via Negri a Milano o ci sarà un cambio della guardia? Nascerà un “giornale unico” di centrodestra o, più probabilmente, ci sarà un maggiore coordinamento, ma senza altre particolari unificazioni, tra i due quotidiani d’opinione della famiglia Angelucci, cioè Il Giornale e Libero?
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