La società Ediroma, editrice delle testate Omniroma, Omnimilano e Omninapoli, è stata messa in liquidazione volontaria. Lo rende noto l’Associazione Stampa Romana, che, rilanciando il comunicato del fiduciario di redazione, commenta: «Si avvia così la chiusura di un’esperienza editoriale lunga oltre 15 anni dopo aver imposto sacrifici ai giornalisti dipendenti e collaboratori, che hanno accettato di continuare a lavorare, con grande senso di responsabilità».
Gli ultimi atti di Ediroma, prosegue il sindacato regionale, «sono stati quattro licenziamenti dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato della redazione di Omniroma, nessun rinnovo dei contratti a termine, l’ultimo, in capo alla redazione di Milano, è in scadenza il 31 luglio, mentre altri hanno intrapreso la strada delle dimissioni per giusta causa. Restano due dipendenti, una in maternità e uno in aspettativa, destinati ad un analogo epilogo».
Secondo l’Assostampa, sarebbe in corso l’affidamento delle pubblicazioni ad altra azienda che opererà come ‘service’ fino al termine della liquidazione di Ediroma. «I collaboratori della redazione di Milano hanno già chiuso i loro rapporti e quindi, con la fine di luglio non saranno più presenti né dipendenti né collaboratori esterni della redazione preesistente. A Omniroma alcuni collaboratori hanno chiuso a loro volta il rapporto e altri stanno valutando o accordandosi, così come alcuni ex dipendenti, su nuove proposte di collaborazione».
Amara la conclusione della nota diramata da Stampa Romana: «Inutili i quasi due anni di sacrifici, con l’applicazione dei contratti di solidarietà. Ad oggi non risultano versati numerosi stipendi del 2018. Non sono stati chiariti, da parte di Ediroma o del liquidatore, tempi e modalità per il pagamento degli arretrati di dipendenti e collaboratori, nonché dei colleghi che negli ultimi anni si sono dimessi. Dopo le due giornate di sciopero dell’aprile scorso, la situazione non è migliorata, aggravata dall’impossibilità di partecipare a bandi pubblici per mancanza dei requisiti di regolarità contributiva, senza una guida, trascinata con aspettative per un domani che non si è mai realizzato e che ha bloccato qualsiasi altra iniziativa sindacale possibile, portando quindi alla chiusura di voci autorevoli del panorama italiano locale di Roma, Milano e Napoli».
Il fiduciario di redazione, conclude il documento, esprime «un forte e sentito ringraziamento a tutte le realtà politiche, sociali, Stampa Romana e Associazione lombarda dei giornalisti, nonché ai colleghi che privatamente o pubblicamente in questi mesi difficili ci sono stati vicini e hanno manifestato solidarietà». (FNSI)
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