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Catricalà:”Ipotesi di cancellazione del canone Rai. Al via una tassa unica sui media”

Sostituire il canone Rai con un’ imposta generale sui media, sulla scia degli orientamenti europei. Il tutto, però, dopo il rinnovo del contratto di servizio tra il Mise e l’azienda, scaduto a dicembre 2012. Questa la proposta avanzata dal viceministro dello Sviluppo Economico con delega alle teecomunicazioni, Antonio Catricalà, nel corso di un’audizione in Commissione di Vigilanza Rai.

“Per la Rai la questione del canone è una questione centrale”, ha spiegato Catricalà, “sopratutto per lo sviluppo futuro del sistema delle telecomunicazioni. In Europa si va abbandonando il concetto di canone a favore di una imposta generale sui media e questo potrebbe servire da faro di orientamento dato che, Austria, Germania, Finlandia, Islanda, Svezia e Svizzera hanno già previsto un canone come tassa a carico del nucleo familiare”. Una misura, quindi, quella ipotizzata da Catricalà che prescinderebbe dal possesso dell’apparecchio televisivo, dato che si trattarebbe di una imposta che riguarda i media in generale. Prima di ipotizzare un qualsiasi cambiamento è però necessario rinnovare il contratto  di servizio. “Nel nuovo contratto tra il Mise e La Rai (2013-2015) abbiamo cercato di fare delle norme che diano, a costo zero, il massimo della trasparenza per quel che riguarda l’utilizzo  dei soldi del canone. Il nuovo contratto  è diverso dal precedente in vari punti, ma soprattutto rende verificabili gli adempimenti e gli inadempimenti”. Catricalá ha, inoltre, riferito ai membri della Commissione che il contratto è “stato inviato ieri sera al direttore generale” dell’azienda, Luigi Gubitosi, e che arriverà sul tavolo della Commissione ai primi di settembre.

(italiaoggi.it)

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