Una conferenza stampa dei giornalisti per fare il punto sulle conseguenze e sull’analisi del caso Paragon. L’incontro, indetto da Fnsi e Odg, si terrà nella giornata di domani alle ore 11, nella sala Walter Tobagi della sede del sindacato in via delle Botteghe Oscure 54 a Roma. Al tavolo della conferenza ci saranno la segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana Alessandra Costante, insieme al presidente Fnsi Vittorio di Trapani. Insieme a loro prenderanno parte all’incontro il presidente del consiglio nazionale dell’Ordine Carlo Bartoli insieme alla segretaria nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Paola Spadari. A fornire supporto legale e a spiegare in punta di diritto la vicenda Paragon e le conseguenze per il mondo dell’informazione e dei giornalisti ci sarà l’avvocato Giulio Vasaturo. La questione è delicatissima e ha scoperchiato un vaso di Pandora. Come noto, il direttore di Fanpage Francesco Cancellato è stato informato da Meta, nelle scorse settimane, di essere finito spiato. Tutto grazie a uno spyware di proprietà di un’azienda israeliana che tratta solo coi governi. Insieme a Cancellato, nel mirino delle spie, anche diversi attivisti per i diritti umani e migranti. Il busillis della questione è semplice: se Paragon può “vendere” le sue tecnologie solo ai governi, perché quello italiano aveva “iniettato” il trojan sullo smartphone di un giornalista? Questa, almeno, la visione secondo la parte in causa dei giornalisti. La questione, chiaramente, apre una discussione delicatissima. Che incoccia su aspetti di diritto costituzionale e, a cascata, su regole e norme di primo piano. Il diritto di cronaca quando può essere sottoposto a “controllo” o, meglio ancora, fino a che regge il discorso sulla segretezza delle fonti giornalistiche e il segreto professionale riconosciuto anche dai codici di procedura penale, ai giornalisti stessi? Una storia spinosa che non finisce qui. E che domani, in conferenza stampa, vedrà una nuova puntata con le considerazioni di Fnsi e Odg.
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