Il Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione TV e minori ha lanciato un appello contro la sovrarappresentazione in televisione del crimine che può comportare non solo rischi per bambini, ragazzi e adolescenti di emulazione, ma può anche causare effetti nocivi su personalità in fase di formazione.
Sotto accusa le trasmissioni giornalistiche ma anche programmi di intrattenimento, film, fiction e i film d’importazione del genere criminal-poliziesco, caratterizzati, talvolta, da situazioni di perversione.
Tra gli aspetti segnalati nell’appello: l’esasperata ripetitività, il coinvolgimento di minori, la programmazione in orario di televisione per tutti o, peggio, in fascia protetta, la tendenza a spettacolarizzare vicende giudiziarie al di là di ogni insopprimibile esigenza di attualità cronistica.
Il Comitato chiede alle tv più adeguate avvertenze e segnali ma ricorda che queste non potranno, comunque, giustificare la diffusione in orario di televisione per tutti di trasmissioni decisamente da riservare a collocazione meno esposta.
Fabiana Cammarano
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