I giornalisti italiani manifestano in memoria di Alexey Navalny. Ieri sera le sigle del mondo giornalistico si sono riunite alla fiaccolata di solidarietà e protestata inscenata in piazza del Campidoglio a Roma. La Federazione nazionale della stampa italiana in testa: “Il sindacato dei giornalisti italiani intende così onorare la battaglia per la libertà e la democrazia che l’oppositore di Vladimir Putin ha portato avanti fino alla fine e, allo stesso tempo, ricordare giornalisti e attivisti russi che hanno perso la vita, sono stati incarcerati o hanno dovuto lasciare il loro Paese pur di non rinunciare al loro lavoro e alle loro idee”.
All’appuntamento si è presentata anche una folta delegazione di Usigrai, il sindacato dei giornalisti di viale Mazzini. Che, su X, ha spiegato le ragioni dell’impegno “per ricordare Alexei Navalny”. Usigrai ha espresso “solidarietà alle persone che ancora oggi vengono arrestate nella Federazione russa solo perché contestano Putin o protestano per la morte di Navalny”.
All’iniziativa, lanciata dal leader di Azione Carlo Calenda, ha aderito, tra gli altri, anche la Fondazione intitolata alla memoria di Giovanni Spadolini: “Si tratta di una dimostrazione del fatto che cominciare a cercare anche le ragioni che uniscono, non solo aiuta a superare le ragioni che dividono, ma favorisce il sostegno a cause giuste e significative. Così come contribuisce a mettere il silenziatore a quelle sirene populiste, cui è troppo sensibile più di qualche forza politica italiana. Navalny è un vero eroe contemporaneo, un Davide che ha sempre mostrato il petto davanti al Golia guerrafondaio-Putin. Per questo la sua memoria va onorata”. L’assist al sindaco Gualtier: “Intesti una via, meglio se nelle vicinanze dell’ambasciata russa, questo eroe del nostro tempo”.
L’appello per Navalny ha unito politica e sindacato, da destra a sinistra, oltre che società civile e ordini professionali.
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