Un altro fotografo è stato aggredito in Campania. Dopo gli episodi di qualche giorno fa, ecco un altro caso di violenza ai danni di un fotoreporter a Napoli, colpevole solo di fare il suo lavoro.
I fatti si sono verificati nella serata di sabato. Quando, dopo che erano passate le 23 e l’orario di apertura di bar e chalet, il fotografo dell’Ansa Cesare Abbate, stava documentando assembramenti e riunioni di ragazzi sul lungomare di Napoli. È stato avvicinato da un gruppo di loro che, con la forza e l’intimidazione, lo ha costretto a cancellare il lavoro di una serata e a consegnare le immagini scattate e custodite all’interno di una scheda.
All’operatore è giunta la solidarietà dei giornalisti campani del Sugc che in una nota hanno affermato: “Un altro episodio, il quarto in pochi giorni, a danno dei fotoreporter. Stavolta nel mirino di minacce e insulti è finito il collega dell’Ansa Cesare Abbate, costretto a consegnare la scheda con le fotografie mentre stava documentando la movida agli chalet di Mergellina. Siamo preoccupati per questo clima che si sta creando, i fotoreporter non possono diventare il bersaglio di chi, probabilmente anche perché non rispetta le regole e le misure di sicurezza imposte per il Covid-19, minaccia chi svolge il proprio lavoro. Il diritto di cronaca non può essere calpestato, la consegna della scheda con le fotografie è un gesto intollerabile, gli aggressori vanno identificati e puniti. Il Sindacato è pronto a sostenere con il proprio ufficio legale i colleghi che vogliano denunciare”.
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