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ADDIO RASSEGNA STAMPA GRATIS ONLINE, CAMERA E SENATO CHIUDONO IL SERVIZIO

Addio rassegna stampa gratis sui siti di Camera e Senato. Palazzo Madama e Montecitorio hanno raggiunto un accordo con la Federazione degli editori che prevede dal prossimo gennaio la pubblicazione degli articoli esclusivamente sulla rete interna per le esigenze informative dei parlamentari e di altre categorie di soggetti istituzionali a ciò autorizzate.

Il raggiungimento dell’intesa è stato accolto con soddisfazione dalla Fieg. “L’interruzione della pubblicazione sui rispettivi siti internet degli articoli di giornali e l’impegno assunto da ambedue le Istituzioni di verificare la effettiva titolarità, in capo alle società ed agenzie di rassegne stampa, dei diritti di riproduzione e di utilizzazione economica dei prodotti editoriali da esse forniti – sottolinea il presidente Giulio Anselmi – rappresentano un importante riconoscimento delle legittime richieste degli editori in materia di diritto d’autore”. L’auspicio, aggiunge, “è che il percorso di legalità promosso dagli editori italiani, in conformità anche alle indicazioni che emergono dal recente dibattito europeo, possa proseguire con la condivisione di tutti i soggetti, pubblici e privati, coinvolti nell’utilizzo delle rassegne stampa”.

Proteste e mugugni invece in rete, dove la rassegna stampa rappresentava per molti un’apprezzata risorsa informativa gratuita garantita da una squadra di redattori e archivisti che ogni mattina alle 9 pubblicava in rete un centinaio di articoli tratti dai quotidiani in edicola. Per scongiurare la fine di questo servizio si era adoperato nei giorni scorsi anche il presidente della Camera Gianfranco Fini. “La rassegna online – aveva chiarito – è un servizio offerto gratuitamente ai cittadini e che garantisce un effettivo pluralismo dell’informazione. Personalmente non vedo perché nell’era di internet la rassegna debba essere oscurata”. Posizione che si è dovouta però piegare alle ragioni degli editori, a maggior ragione in un momento in cui il settore vive una fase di grave difficoltà economica con numerosi posti di lavoro a rischio.

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