Oltre ad essere fonte di informazioni scottanti e di documenti segreti, Wikileaks diventa anche fucina di modelli in grado di prevedere gli esiti dei futuri conflitti militari.
La scoperta arriva dagli scienziati dell’Università di Sheffield che, spulciando tra i dati di Wikilekas contenenti oltre 77 mila informazioni relative a luoghi e date fra il 2004 e il 2009, hanno progettato un modello in gradi di fornire previsioni e disposizioni sui gruppi d’opposizione dei conflitti futuri.
Una sorta di sfera di cristallo tecnologica, le cui previsioni vertono però sugli esiti in materia di conflitti armati.
L’attendibilità del progetto è stata testata in merito ai conflitti del 2010, prevedendone l’intensità e i luoghi in cui gli scontri sarebbero avvenuti.
Al meglio utilizzato il modello pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, può rivelarsi un utile strumento di previsione e prevenzione degli attacchi.
Come si legge dall’articolo pubblicato, il modello alla cui progettazione ha preso parte anche l’italiano Guido Sanguinetti che è basato sul WikiLeaks Afghan War Diary (una collezione di oltre 75.000 documenti militari relativi alla guerra in Afghanistan dal 2004 al 2009), fonde una serie di tecniche statistiche ed ambientali per identificare i processi che sono alla base di un conflitto: la diffusione, lo spostamento, l’intensità, le diverse modalità di escalation e la volatilità’ degli scontri.
Sulla base di questi elementi, è possibile tracciare una mappa attendibile dell’evoluzione del conflitto che rende valido il progetto.
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