“Non c’è purtroppo la consapevolezza del dramma in cui versa l’editoria italiana: cento testate sono a rischio e quaranta possono chiudere entro la fine dell’anno”. Lo dichiara Vincenzo Vita, senatore Pd e membro della Commissione di Vigilanza. “L’emendamento approvato dalla commissione Cultura della Camera – prosegue – è un passetto avanti, ma serve ben di più per rimpinguare il fondo specificatamente dedicato. È bene, tra l’altro, capire l’intenzione di governo e maggioranza prima che il testo passato in commissione Cultura venga poi respinto nelle altre sedi. Ci attendiamo di conoscere qual è il testo definitivo del regolamento annunciato dal sottosegretario Bonaiuti, è stato sottolineato che ormai è all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri e ci auguriamo tenga conto delle obiezioni emerse nelle competenti commissioni parlamentari. Non si parla più del ripristino del diritto soggettivo delle testate ad avere il finanziamento pubblico, abolito con un taglio chirurgico da Tremonti nel 2008. Insomma, una componente essenziale del pluralismo dell’informazione corre un pericolo inedito: la più grande e feroce normalizzazione dal dopoguerra ad oggi”.
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