A Internet è stata riconosciuta, per la prima volta, una protezione giuridica equivalente a quella garantita a un diritto o a una libertà fondamentale. Di conseguenza, qualunque provvedimento preso dagli stati dell’Unione europea che ne restringa l’accesso potrà essere imposto solo se ritenuto «appropriato, proporzionato e necessario nel contesto di una società democratica».
È solo una delle novità previste dal pacchetto di riforma delle norme europee in materia di telecomunicazioni, varato nei giorni scorsi dall’Europarlamento (510 voti favorevoli, 40 contrari e 24 astensioni), che era stato proposto inizialmente dalla commissione, a novembre del 2007 e che è frutto dell’accordo politico raggiunto tra Parlamento europeo e Consiglio, il 5 novembre scorso.
Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, prevista per il 18 dicembre, gli stati avranno quindi 18 mesi (entro giugno 2011) per recepire le nuove regole nei propri ordinamenti. Alla base della revisione c’è la volontà di rafforzare i diritti degli utenti telefonici e di internet e incoraggiare la concorrenza fra le compagnie telefoniche.
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)
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