Comitato Radio TV Locali denuncia l’atteggiamento discriminatorio di Dgtvi (Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Frt, Dfree, Aeranti-Corallo) nei confronti delle piccole emittenti con la proposta scellerata avanzata di un accordo per l’assegnazione delle posizioni LCN sui decoder (che già avrebbero sottoscritto gli aderenti all’associazione).
All’associazione DGTVi non aderiscono tutti gli operatori e broadcaster del digitale terrestre, ma solo i colossi nazionali e una parte delle emittenti locali .
Come facilmente comprensibile l’avviamento aziendale di un’emittente televisiva è dato in gran parte dalla posizione della pre-sintonizzazione dell’apparecchio televisivo sul telecomando.
Il C.R.T.L. ribadisce che l’L.C.N. (Logical Channel Numbering: la pre-assegnazione, della numerazione sul telecomando del ricevitore DVB-T, di ogni servizio televisivo ricevuto) deve essere oggetto di un normativa che tenga per prima cosa conto della situazione attuale della posizione delle emittenti sui telecomandi dei televisori analogici.
Tale posizione vede, nella quasi totalità dei casi, le TV locali subito dopo le TV Nazionali.
Inoltre, per dare spazio ai nuovi soggetti senza discriminazioni, il C.R.T.L. ribadisce la necessità di un L.N.C. a 3 cifre (sul modello Sky).
Se gli attuali concessionari nazionali pubblici e privati volessero occupare L.C.N. a una o due cifre, il fatto non porterebbe alcun pregiudizio alle Tv Locali, a patto che non vengano previste assegnazioni tra le attuali concessionarie nazionali e le Locali.
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