Alle 22 di lunedì sera, a Seattle, sono state messe in azione per l’ultima volta le rotative del Post-Intelligencer, un quotidiano della Hearst, il gruppo fondato dal magnate dei media che ispirò Quarto Potere a Orson Welles: dopo 146 anni di storia il ‘P-I’, come lo chiama la gente del posto, è diventato il primo grande giornale americano ad abbandonare la carta e passare interamente al web.
Il gruppo Hearst ha ritenuto non più sostenibili le perdite dell’edizione cartacea e nei mesi scorsi ha messo in vendita il quotidiano, senza trovare acquirenti. Adesso è stata decisa la trasformazione in sito di news online, con una riduzione della redazione da 165 a soli 20 giornalisti. Il quotidiano, hanno scritto i giornalisti nell’ultima edizione, era sopravvissuto a 17 proprietari, 11 traslochi, un gigantesco incendio nel 1889 e una ventina di giornali rivali. Ma alla fine “non ce l’ha fatta a resistere all’incendio provocato da Internet”. E ha gettato la spugna lasciando libertà di azione all’unico rivale locale, il Seattle Times. Per la Hearst si tratta di un esperimento, per capire se una pubblicazione nata con una struttura giornalistica tradizionale può sopravvivere in qualche modo, con organici ridotti all’ osso, anche nell’epoca del web. Ma se l’esperimento andrà male, il ‘P-I’ potrebbe sparire anche da Internet e segnare un precedente negativo per altri giornali del gruppo che sono in difficoltà.
Luisa Anna Magri
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