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SORU – DE BENEDETTI. È QUESTA L’EDITORIA VICINA AL PD

Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi che davano il governatore della Sardegna, Renato Soru, in testa a una cordata di imprenditori per l’acquisto de l’Unità, l’inventore di Tiscali ha confermato di aver incontrato i proprietari (la Spa “Nuove iniziative editoriali”) dello storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924.
Non l’ha contraddetto il presidente della Nie, Marialina Marcucci: “Le parti hanno avviato contatti seri”, ha fatto sapere. La testata diretta da Antonio Padellaro da anni naviga in cattive acque finanziarie, a causa della forte flessione delle copie vendute. Urge un rilancio insomma. Che ha un prezzo: circa sette milioni di euro per una ricapitalizzazione che dovrà avvenire entro il 20 maggio, data prevista per il Cda Nie. A Soru tale liquidità non manca, tanto meno ora che sta per essere venduta per 400 milioni, Tiscali, la società da lui fondata e della quale detiene un pacchetto azionario del trenta per cento. Ora però si parla di editoria, de l’Unità, di un affare che certo non si affronta per il ritorno economico. Per cosa allora? Per salvare quello che un altro celebre sardo ha fondato? Certo, direbbero i soriani. Anche per questo, in realtà. Ma non solo: a chiedere l’intervento di Renato Soru sarebbe stato Walter Veltroni in persona, dopo che i giornalisti erano arrivati a scioperare pur di evitare che l’Unità venisse acquistata da Giampaolo Angelucci, figlio di un deputato del Pdl; dopo che il corpo redazionale aveva minacciato scioperi durante la campagna elettorale alla sola idea, balenata a Veltroni, di rinunciare a chiedere il finanziamento pubblico per l’Unità. Soru farebbe un favore a Veltroni, dunque, ma anche a se stesso perché – scrive il giurista sardo Andrea Pubusa sulle pagine de ‘La Nuova Sardegna’– “divenire l’azionista di riferimento de L’Unità lo colloca immediatamente fra i maggiorenti del Pd in questo momento travagliato di sconfitta e d’incertezza”; “il Pd è un cantiere ancora in allestimento, attraversato da molte nebbie, e certo chi mette in campo non solo parole, ma anche mezzi non può avere che un ruolo primario”; inoltre “il Presidente vuole succedere a se stesso alla guida della Regione. Ha molte resistenze locali e qualche ombra è caduta su di lui anche in ambito nazionale quando ha tentato d’impadronirsi del Pd sardo contro la volontà dei dirigenti dei Ds e della Margherita. E certo queste ruggini verrebbero fugate dal salvataggio de L’Unità. Non solo – continua Pubusa – Soru, posto che ha deciso cosa fare da grande, vuol farlo alla grande, da protagonista nazionale”. Secondo altri analisti, l’intervento del presidente della Regione Sardegna metterebbe ordine ed equilibrio nel mondo dell’editoria pro-Partito democratico: Repubblica continuerebbe a offrire sostegno istituzionale al capo del Pd, Veltroni; l’Espresso avrebbe una matrice alternativa, dalemiana per esempio; mentre all’Unità (dove i circa settanta redattori si sono detti felici di avere come editore il governatore sardo) troverebbero libero sfogo – e con l’eventuale nuova proprietà, legittimità – le firme più polemiste in stile Travaglio. Così l’editoria pro-Pd farebbe capo a due persone: Carlo De Benedetti e Renato Soru, entrambi azionisti in Tiscali, dove De Benedetti partecipa con il suo fondo Management e Capitali.
Vincenza Petta

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