“Allo stato dell’arte per il diritto di cronaca il ddl sulle intercettazioni rimane un macigno. I preannunci di ammorbidimento di sanzioni segnano sì una riflessione in più ma non modificano un elemento di sostanza che, invece, deve essere rimosso la cronaca sulle notizie non può mai diventare un reato e quindi oggetto di sanzioni, per editori e giornalisti, come le multe e il carcere”. È il parere espresso dal Segretario Generale e dal Presidente dell’Fnsi, Franco Siddi e Roberto Natale, appresa la notizia della calendarizzazione al Senato del disegno di legge sulle intercettazioni.
“Ribadiamo i nostri punti fermi: gli atti non più segreti non possono essere interdetti alla pubblicazione; una udienza filtro può e deve sgombrare il campo da ogni pregiudizio e stabilire quali siano gli atti di indagine che hanno rilevanza e, quindi, vengono depositati e resi disponibili anche per la conoscenza pubblica mettendo da parte gli altri documenti che riguardino persone o situazioni estranee; il Giurì per la lealtà dell’informazione che entro tre giorni si pronunci sui ricorsi per i casi di eventuale violazione della riservatezza delle persone da parte dell’informazione; tempi certi, non illimitati, della durata del segreto giudiziario”.
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