Editoria

Riforma editoria e crisi edicole. Si può già parlare di occasione mancata…

Si sta discutendo in Aula della Camera l’esame del testo unificato delle proposte di legge: Istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti (C. 33173345-A). Durante la diretta web si sono susseguiti numerosi interventi di parlamentari di diversi schieramenti e tutti, ma proprio tutti hanno fatto menzione alla crisi delle edicole ed alla progressiva chiusura di molti punti vendita. Purtroppo sono state parole al vento, tutti a parlare ma nessuno a proporre una soluzione al problema. Nessun finanziamento al settore (cosa che invece accade in Francia), nessuno stop alle liberalizzazioni e nessun pugno duro verso editori e distributori che continueranno ad usare le edicole come bancomat del comparto. Attenzione però, vi è una minima apertura per la vendita di prodotti di generi diversi e soprattutto sulla libera organizzazione degli orari di vendita. Caspita diranno i giornalai…potremmo aprire l’attività alle 11 del mattino e chiuderla alle 13..!! Peccato che i giornali giustamente arrivano all’alba e se uno inizia a venderli alle 11 sono già vecchi e superati. E’ una presa in giro. Si poteva e doveva fare molto di più. Regolamentare il rifornimento dei prodotti e le rese, evitare il dispotismo dei distributori, permettere all’edicolante di ricevere la merce CHE VUOLE (così come accade in Irlanda), usufruire di agevolazioni fiscali su tasse e concessioni comunali, poter permettere degli sconti, ma soprattutto impedire agli editori la concorrenza scorretta sugli abbonamenti. Questo e molto altro….si poteva fare di più, molto di più.
Il Parlamento ha perso sicuramente un’occasione per risollevare le sorti delle migliaia di edicole che sono “ancora” presenti sul territorio e che faticano ad arrivare a fine mese. Tutti i parlamentari a riempirsi la bocca sulla crisi delle edicole. Alcuni interventi ascoltati in diretta web sono stati a dir poco “irriverenti” nei confronti dei giornalai…
Forse non hanno capito che non serve elemosina ma organizzazione!!

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