Renzi (Lsdi): Età dell’oro culturale per giornalismo ma redditi disastrosi

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Nonostante la situazione disastrosa dal punto di vista dei redditi, il giornalismo vive una stagione di grande fermento dal punto di vista culturale. Ne è convinto Marco Renzi, presidente dell’associazione Libertà di Stampa Diritto all’Informazione: “L’inversione e il cambiamento epocale che stiamo vivendo porterà a un rilancio enorme della professione giornalistica”

Il presidente dell’associazione Libertà di Stampa Diritto all’Informazione (Lsdi) Marco Renzi ha ricordato in commissione Cultura alla Camera gli ultimi dati che emergono dal rapporto stilato la scorsa settimana. Il 50% degli iscritti all’Ordine dei giornalistiha spiegatonon praticano o non hanno un reddito dalla professione. E 4 giornalisti su 10 tra i freelance, che sono una parte considerevole degli iscritti all’Ordine a fronte dei 16mila giornalisti lavoratori dipendenti, non hanno reddito dalla professione giornalistica”.

Renzi ha parlato in audizione riguardo la proposta di legge sull’istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all’editoria. Nonostante il momento delicato, il presidente di Lsdi ha voluto sottolineare che, dal punto di vista della qualità, la professione sta vivendo un momento di altissimo livello, una golden age, dovuta alla rivoluzione culturale del digitale”.

Secondo Renzi sono in atto una netta inversione e un cambiamento epocali. Tutto ciò “porterà a un rilancio enorme della professione giornalistica perché, se da una parte la cultura digitale ha trasformato tutti in piccoli giornalisti, dall’altra c’è sempre più bisogno di professionisti informati su come separare la fuffa mediatica che affolla la rete dalle notizie. Proprio questa sarebbe una delle criticità che emergono dalle due proposte di legge: “questo cambio di passo culturale non emerge mentre bisognerebbe tenerne conto”, conclude il presidente di Lsdi.

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