Repubblica, Calabresi: Stop a divisione carta-digitale

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Nuovo direttore, Mario Calabresi, e nuovo piano editoriale per Repubblica: redazione in pista dalle 7 del mattino, la dieta mediatica ormai parte dallo smartphone

Tante le novità in questo inizio 2016 di Repubblica. Il nuovo direttore, Mario Calabresi, ha parlato del nuovo piano editoriale all’assemblea dei giornalisti e agli utenti del sito in diretta streaming, rispondendo in tempo reale alle loro domande. La dieta informativa non parte più dalla carta, dalla tv o dalla radio, ma dal telefonino, ha spiegato Calabresi.

Tra le varie domande poste al neo direttore del quotidiano ce n’è stata una su quale sarà la linea politica. “Mi sembra che la gente ragioni sempre di meno di destra e sinistra e sempre più su cambiamento e conservazione – ha detto Calabresi –. La cosa fondamentale è rispettare il dna del giornale e fare dei cambiamenti: essere costruttivi non vuol dire essere collaterali al governo, vuol dire anzi tirare fuori le cose che non funzionano e far vedere che possono funzionare meglio”.

L’ex direttore della Stampa individua due criteri principali per la corretta diffusione delle notizie: immediatezza e accuratezza, per una “battaglia fondamentale” che si consuma alle prime luci del mattino e non più in serata: Penso che alle 7 del mattino ci debba essere un vicedirettore, un caporedattore centrale e una presenza in ogni redazione. La prima riunione è alle 8, una riunione veloce in cui si imposta il lavoro. L’integrazione si può fare serenamente alle 11, con il racconto di quello che stiamo facendo e come siamo disposti sul campo”.

Tra le novità in arrivo a Repubblica, quindi, molte riguarderanno l’organizzazione. Soprattutto, dalle parole di Calabresi emerge che non ha più senso avere una redazione per la carta e una per Repubblica.it, non ci qualificheremo per i sistemi distributivi, che sono un punto secondario. Faremo un prodotto unico”. Il giornale del giorno dopo offrirà il contesto e l’inquadramento delle notizie, mentre le notizie “fresche” finiranno subito sul sito.

Questa scelta si colloca in linea con la strategia decisa dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, pochi giorni fa seguita anche dalla Stampa e da molti giornali internazionali. Un cambio di strategia per provare a risollevare la voce dei ricavi dei giornali: dal 2007 è iniziato il crollo dei guadagni, dai 430 milioni ricavati nove anni fa ai circa 230 dei nostri giorni. Finora i guadagni nel digitale sono cresciuti, ma non abbastanza da coprire le perdite della carta stampata (da 14 a 35 milioni).

Calabresi, infatti, racconta di non voler vivere alla giornata, “rischiando di avere nuovi stati di crisi tra due anni. Voglio portare il giornale nel futuro senza pensare ai tagli ma alla crescita. Per questo motivo ora è il momento di cambiare, abbandonando “il gigantismo sulla carta. La carta deve essere più curata, asciutta e scelta. La stagione del gigantismo è finita”, conclude il neo direttore di Repubblica.

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