“Non abbiamo ora una bella televisione” ma per salvare soprattutto la tv pubblica secondo il ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni servono due meccanismi: “Un aumento della concorrenza e che la tv pubblica abbia un’offerta di maggiore qualità”. Il ministro l’ha detto durante un dibattito alla Festa dell’Unità di Bologna. “Nel sistema televisivo attuale ci vuole qualcuno che faccia da punto di riferimento, che sia un passo in avanti agli altri e questo lo deve fare la televisione pubblica” ha spiegato Gentiloni, perché, a suo avviso, la Rai “si può permettere una qualità che la tv commerciale non si può permettere. E’ stato così per una gran parte degli ultimi 50 anni”. Poi il ministro ha aggiunto: “Non mi preoccupa lo sciopero del canone della Rai annunciato dalla Lega, mi preoccupa invece quando i cittadini non sono soddisfatti della tv: lì può nascere un punto di crisi”.
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…
In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…