“Non abbiamo ora una bella televisione” ma per salvare soprattutto la tv pubblica secondo il ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni servono due meccanismi: “Un aumento della concorrenza e che la tv pubblica abbia un’offerta di maggiore qualità”. Il ministro l’ha detto durante un dibattito alla Festa dell’Unità di Bologna. “Nel sistema televisivo attuale ci vuole qualcuno che faccia da punto di riferimento, che sia un passo in avanti agli altri e questo lo deve fare la televisione pubblica” ha spiegato Gentiloni, perché, a suo avviso, la Rai “si può permettere una qualità che la tv commerciale non si può permettere. E’ stato così per una gran parte degli ultimi 50 anni”. Poi il ministro ha aggiunto: “Non mi preoccupa lo sciopero del canone della Rai annunciato dalla Lega, mi preoccupa invece quando i cittadini non sono soddisfatti della tv: lì può nascere un punto di crisi”.
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