RAI: NIENTE CANONE PER PC E CELLULARI. CHI HA PAGATO DEVE ESSERE RIMBORSATO

0
629

Tutto come prima. Un sospiro di sollievo dopo un brutto sogno. Il canone speciale si paga solo per il possesso del televisore. La pressione delle imprese ha avuto buon esito.
È intervenuto il ministero dello Sviluppo economico e la Rai ha cambiato direttive comunicando che il canone speciale va pagato solo se si utilizza il pc come televisione. La tv di Stato nega di aver richiesto il pagamento «per il mero possesso di un pc collegato, per i tablet e gli smartphone».
Ci hanno provato, potrebbero dire i malpensanti, visto che le lettere inviate dalla Direzione Abbonamenti dichiaravano: «le vigenti disposizione normative impongono l’obbligo del pagamento di un abbonamento speciale a chiunque detenga apparecchi atti o adattabili a ricevere trasmissioni fuori dall’ambito familiare, compresi computer collegati in rete, indipendentemente dall’uso al quale gli stessi vengono adibiti».
L’apparato legislativo che supportava la richiesta si basava su l’articolo 27 del Regio decreto 246/1938 e dell’articolo 16 della legge 488/1999. In teoria sarebbero dovuti rientrare anche i pc, i cellulari di nuova generazione e persino le telecamere di sorveglianza in quanto «adattabili» alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive. Per fortuna è prevalso il buon senso. Rimane l’amaro in bocca per la Rai che dovrà rinunciare a circa 1 miliardo di euro dalle aziende e 400 milioni dai liberi professionisti.
Sulla vicenda è espresso anche il presidente del Consiglio direttivo di Confindustria Digitale, Stefano Parisi, secondo cui sarebbe stata «un’assurda forzatura giuridica, ma soprattutto un’iniziativa fuori dal tempo e in totale contrasto con gli obiettivi dell’agenda digitale».
Dunque il canone speciale rimarrà un’imposta che va dai 200 euro per i piccoli commercianti, imprenditori e liberi professionisti ai 6696 euro per gli alberghi di lusso, ma graverà sul mero possesso di tv o di apparecchi chiaramente usati come televisione.
La “deroga” farebbe leva sulle intenzioni e sull’onestà del cittadino che dovrebbe ammettere ( magari specificandolo per iscritto?) di usufruire del pc e del cellulare anche come tv e dunque pagare. Quasi un’utopia.
E per chi avesse già pagato? L’Adoc, l’Associazione in difesa dei consumatori, ha già predisposto dei moduli per il rimborso. E «se la Rai non dovesse rimborsare sarebbe appropriazione indebita», dichiara Carlo Pileri, presidente Adoc.
Egidio Negri

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome