RAI. FRANCESCHINI: HANNO DETTO NO ANCHE A GUGLIELMI, ORA BASTA!

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C’è stato appena il tempo di segnalare un certo disgelo tra Pd e Pdl, dopo che la Camera ha approvato ieri con 491 sì e 33 astenuti la mozione di Dario Franceschini che prevede l’allentamento del patto di stabilità interno per permettere agli enti locali di sbloccare risorse disponibili, ma già oggi è lo scontro a prevalere su due questioni non secondarie: il testamento biologico e la presidenza della Rai.
Per quanto riguarda la presidenza della Rai, la maggioranza, dopo aver bocciato l’ipotesi della conferma del presidente in carica Claudio Petruccioli, ha detto no pure sul nome di Angelo Guglielmi, ex direttore di Rai tre dal 1987 al 1994, proposto dal Pd come prevede la legge Gasparri che dà all’opposizione il compito di indicare il presidente del servizio pubblico. Il segretario Franceschini, intervenendo ieri sera nella trasmissione televisiva “Ballarò”, ha accentuato i toni della polemica: “Prima di fare altri nomi, serve fare chiarezza. Non vorrei che ci fosse il disegno di controllare anche la televisione pubblica attraverso la maggioranza”. La replica è venuta da Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, che ha auspicato un negoziato tra maggioranza e opposizione per designare una personalità che garantisca entrambe.
Dopo la bocciatura di Guglielmi, tornano a circolare i nomi di alcuni giornalisti per la presidenza della Rai. I più accreditati sono quelli di Marcello Sorgi, ex direttore della “Stampa”, e di Gianni Riotta, direttore del Tg1. Negli ultimi giorni le indiscrezioni non escludono anche i nomi di Giuseppe De Rita, tra i fondatori del Censis ed ex presidente del Cnel dal 1989 al 2000, e di Enzo Cheli, ex giudice della Corte costituzionale.

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