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PUBBLICATA GRADUATORIA FREQUENZE IN UMBRIA. CONTINUA IL DIFFICILE CAMMINO DELLE TV LOCALI

Ieri, il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato la graduatoria definitiva relativa all’assegnazione delle frequenze locali nella regione Umbria. Anche in Umbria è stato usato il “criterio” delle graduatorie per l’assegnazione delle frequenze digitali. La graduatoria definitiva è stata pubblicata solo 24 ore prima dell’inizio dello switch-off, previsto, infatti, dal 23 al 30 novembre. Un ritardo che alimenta il malcontento tra le emittenti locali che attendevano l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze per avviare le modifiche tecniche degli impianti. Senza considerare che gli stessi partecipanti al Bando non hanno avuto materialmente il tempo di proporre al Ministero quesiti sul stesso bando, in quanto il termine per la presentazione degli stessi scadeva domenica sera.
«Uno dei modi per uscire dalla crisi del settore delle tv locali, o quanto meno per attenuarne le difficoltà economiche del comparto, è quello di concludere il processo di digitalizzazione a livello nazionale». Tuttavia – come si legge in una nota della federazione radiotv, FRT – quello che era stato presentato come un cammino pianificato e completamente sotto il controllo delle Istituzioni, si è alla fine rivelato un processo molto complesso che ha fatto emergere molte criticità di ordine normativo, regolamentare e tecnico e che ha radicalmente stravolto gli equilibri del mercato, penalizzando in modo particolare le tv locali. Il Presidente della FRT, Filippo Rebecchini, è dell’avviso che: «In questo momento particolarmente complesso che vede il Paese spaccato in due, con una parte già digitalizzata e un’altra (tutto il sud Italia) ancora da ultimare, bisognerà in tutti i modi evitare di ritardare il passaggio alla nuova tecnologia. Infatti, il mercato, e in particolare quello delle tv locali, deve trovare al più presto un nuovo equilibrio e questo sarà possibile solo dopo il completamento di questa lunga fase di trasformazione dall’analogico al digitale terrestre».
«Comprendiamo bene – continua il Presidente della FRT – che le delusioni subite dagli operatori televisivi locali sono tante. In questi tre anni è successo di tutto: soppressione delle provvidenze all’editoria, tagli delle misure di sostegno previste dalla L. 448/98, esiguo indennizzo per l’esproprio dei canali 61-69, elevati investimenti per il passaggio al digitale terrestre senza ritorni economici, Piano Nazionale delle Frequenze penalizzante per le tv locali, tardiva regolamentazione dell’LCN ed altro ancora. Ma bisogna essere realisti e non fermarsi sul passato. Dobbiamo adesso confidare che il nuovo governo recepisca anche le istanze dell’emittenza locale, valorizzandone l’importante e insostituibile funzione che da sempre svolge a garanzia del pluralismo informativo a livello regionale».

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