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Prendono il via i lavori del Comitato Media e Minori

Si è insediato ieri, presso gli Uffici del Ministero dello Sviluppo Economico su iniziativa del Viceministro con delega alle Telecomunicazioni Antonio Catricalà – che nella tutela dei più piccoli ha individuato uno degli elementi qualificanti della sua azione – il Comitato Media e Minori. Il Comitato, presieduto dal Prof. Maurizio Mensi, è formato da 15 membri, in rappresentanza di emittenti radiotelevisive, associazioni di utenti e Istituzioni. Dopo i saluti e i messaggi augurali del Viceministro, del Presidente dell’Agcom Angelo Cardani e del Presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico, sono stati avviati i lavori. “È un organismo in cui crediamo fermamente – ha spiegato il Vice Ministro Catricalà – Uno dei pochi esempi di controllo delle comunicazioni di massa originato da un sistema di autoregolamentazione, uno strumento divenuto vincolante per tutte le emittenti televisive”.  Del resto- ha aggiunto ricordando quanto ribadito di recente dal Presidente della Repubblica- è necessario tutelare i più giovani e la loro formazione dai pericoli presenti nella Rete e nei Media in generale. “I minori- ha affermato il Presidente della Vigilanza Fico- non devono essere trattati dalla tv come consumatori. Dobbiamo proteggerli dal bombardamento di spot. Ed è giusto che questa logica sia applicata anche dalla tv commerciale”. È anche in questa ottica che il Comitato ha il compito di assicurare, attraverso un’attività di monitoraggio e di controllo, l’applicazione del Codice di autoregolamentazione “Tv e Minori” e promuovere iniziative di educazione e sensibilizzazione all’uso corretto dei Media, rivolte a scuole, famiglie e al pubblico in generale. Il Presidente del Comitato Mensi, dopo aver sottolineato il ruolo che Internet ha assunto come strumento utilizzato dai minori, ha così sintetizzato la strategia:“Ci sono tre elementi-cardine alla base della ripresa del lavoro del Comitato: la responsabilità di emittenti e famiglie, l’innovazione che ci impone di adeguare le regole al mutato scenario tecnologico e l’educazione dei più piccoli”.

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