Il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’editoria, Paolo Peluffo, nel corso di un incontro al Festival del giornalismo di Perugia, ha confermato l’appuntamento per il “dopo Pasqua” con la riforma dei contributi all’editoria. Non sarà un regolamento vero e proprio ma una serie di norme primarie che verranno poi discusse in Parlamento. Una cosa è certa, la presentazione è fissata per il consiglio dei ministri della prossima settimana.
Peluffo ha anche specificato che lo Stato ha bisogno di risparmiare e dunque i costi del settore dovranno calare. Ciò sarà possibile grazie alle nuove tecnologie. In altre parole, le testate che non riescono a stare in piedi operando su carta potranno passare al solo digitale. L’esempio “virtuoso” è l’americano Daily, il giornale solo su iPad di Rupert Murdoch.
I quattro aspetti fondamentali dell’intervento sono: «passare al rimborso esclusivamente delle copie vendute restituendo all’impresa un po’ di rischio d’impresa e sostenendo con denaro pubblico solo i giornali che vengono effettivamente letti»; «drastica riduzione di tutte le tipologie di costi che possono essere rimborsati, quindi solo occupazione regolare, stampa, distribuzione e online»; «consentire a tutti di continuare ad avere una parte di contributo pur passando al giornale online, cercando però di definire esattamente cosa vuol dire giornale online, il che non significa solo pubblicare il pdf ma gestione di abbonamenti, possibilità di pagamenti online, dialogo con moderazione verso gli utenti cioè tutte le componenti che danno al prodotto online una sua realtà evolutiva».
Un capitolo a parte, poi, è l’informatizzazione delle edicole, per portare maggiore efficienza nella filiera e «rendere reale il numero di copie vendute». Secondo Peluffo questo grande cambiamento dovrà avvenire entro il 2013, anche se bisognerà trovare la copertura, cosa non facile.
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