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PECULATO, LEI CONTRO MINZOLINI/ LA RAI PUò ESSERE PARTE CIVILE

La Rai è in bolletta e, per una volta, il litigioso cda ieri ha preso una decisione con voto unanime. I vertici Rai hanno chiesto il recupero di un miliardo e 300 milioni a Paolo Romani, Ministro dello Sviluppo economico. La diffida proposta dal dg Lorenza Lei ha funzionato, a seguire il plauso di Usigrai e Adrai.
Ma nel cda di ieri si è parlato del “caso Tg1”. Il presidente Rai, Paolo Garimberti, ha letto una dura lettera di Gianfranco Fini, in cui esprime disappunto per i servizi del Tg1 relativi al suo operato di Presidente della Camera dopo la bocciatura del rendiconto. Il succo: Minzolini è fazioso, dovrà dimettersi. La lettera è sul tavolo di Sergio Zavoli, presidente della Vigilanza, se ne parlerà in una audizione. Garimberti ha riportato anche le lamentele del giornalista parlamentare Angelo Polimero (considerato vicino a Fini), nei confronti del direttore della testata che lo avrebbe messo in disparte.
Con il cdr del Tg1 sul piede di guerra e gli ascolti al 21%, il dg Lorenza Lei vedrebbe con sollievo le dimissioni di Minzolini. Dopo la richiesta del rinvio a giudizio di Minzolini da parte della procura di Roma per peculato, la Rai potrebbe costituirsi parte civile. La Lei ha informato il cda di aver incaricato un ufficio legale esterno di acquisire gli atti dell’inchiesta del direttore del Tg1, anche ai fini dell’eventuale costituzione parte civile.
Maretta al Giornale Radio Rai di Antonio Preziosi, accreditato come possibile successore di Minzolini al Tg1. Dalla Cronaca si accusa il direttore di aver >. In bacheca si denuncia che i servizi scomodi, >, verrebbero annullati persino dopo la riunione di sommario. Mario Vitanza, capo redattore Cronaca del Gr, da ieri si è praticamente autosospeso, la minaccia è quella di >.
Ma qualcosa si muove in Rai. Ieri il cda ha dato il via libera alla direzione Intrattenimento, guidata da Giancarlo Leone, di cui tutti apprezzano le capacità. Ieri il nuovo assetto del “genere” proposto dalla Lei (programmazione, sperimentazione e risorse) è stato approvato a maggioranza dal cda Rai. Sei i voti favorevoli, contrari i consiglieri di maggioranza Angelo Maria Petroni e Giovanna Bianchi Clerici, si è astenuto Antonio Verro.
(La Repubblica)

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