In una conferenza stampa, oggi, il partito democratico ha presentato una proposta di legge per aggiornare il codice deontologico dei giornalisti e regolamentare la pubblicazione delle intercettazioni. Non si tratta, è stato assicurato, di una legge bavaglio, ma di una via ‘alternativa’ a quella ipotizzata da Silvio Berlusconi per regolare “con atteggiamento rigoroso l’effetto perverso della diffusione delle intercettazioni sulla stampa e la televisione”. Primo firmatario del testo è Antonello Soro, seguito da Gianclaudio Bressa, Pierluigi Castagnetti e Roberto Zaccaria.
L’idea, ha spiegato Antonello Soro, è quella di tutelare dal “barbaro tritacarne” mediatico le persone, a volte anche minori, “del tutto estranee al processo, prive di responsabilità penale e spesso indifese”, di cui vengono magari “riportati particolari intimi”. Per “porre un limite a questa deriva”, però, secondo il Pd “la risposta non può venire da soluzioni meramente repressive”. Perciò si propone di conciliare l’esigenza di informare con la tutela della privacy, con un aggiornamento del Codice deontologico dei giornalisti (‘ormai datato’), con la previsione di “sanzioni pecuniarie amministrative”. Da qui la richiesta, di un solo articolo, che coinvolge il Garante della privacy e l’Ordine dei giornalisti. Al Garante si chiede di sollecitare l’aggiornamento del codice deontologico e all’Ordine di provvedere con un nuovo testo che contempli anche le sanzioni. In caso di inadempienza dell’Ordine, sarà lo stesso Garante a regolare la materia.
Roberto Zaccaria ha spiegato che si vuole dare un “impulso parlamentare ad aggiornare il codice dei giornalisti”, stimolando l’intervento di Odg, che ha già “espresso parere favorevole”.
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