Non ci sta Papa Francesco a essere definito, addirittura, “filorusso”. Il pontefice avrebbe duramente rampognato i critici e risposto con una lettera a un giornalista che gli avrebbe chiesto di rispondere a certi attacchi. Il papa era finito nell’occhio del ciclone per “colpa” della decisione, lodevole, di lanciare un messaggio contro la guerra affidando la Croce del Venerdì Santo a due donne, una russa e una ucraina. Una scelta che a certi guerrafondai non è evidentemente andata giù.
Dunque, facile – per i suoi avversari – attaccare Papa Francesco bollandolo come filorusso. E pensare che il Vaticano resta uno dei pochissimi punti di riferimenti ancora in piedi per eventuali trattative tra le parti in causa. Ma evidentemente, dall’altra parte del mondo e cioé nella “sua” Argentina, certe notizie non sono arrivate. O, quantomeno, non vengono ben comprese. Papa Francesco però ha voluto replicare all’ennesima fake news sul suo pontificato. E lo ha fatto scrivendo una dura lettera a un giornalista argentino, Gustavo Sylvestre. Per il Papa, c’è chi ha “sporcata” la nobile vocazione all’informazione.
Non le avrebbe certo mandate a dire, Papa Francesco. Come del resto è suo stile da quando s’è insediato. E nella missiva ha dichiarato che “in quell’informazione ci sono alcuni dei peccati in cui tendono a cadere i giornalisti. Disinformazione, calunnia, diffamazione, coprofilia. E mi è stato detto che alcuni autori di articoli vengono pagati per questo. Triste! Una vocazione così nobile come quella di comunicare cosi’ sporcata”. Parole durissime, dunque, che rispediscono al mittente le poco alfabetizzate critiche che erano piovute sul capo dell’ex arcivescovo di Buenos Aires.
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