Da Papa Francesco arriva un nuovo appello ai giornalisti e ai media. Quello all’ascolto. Una “pratica” che nell’era della comunicazione a tutti i livelli, a ogni attimo e a tutti i costi si sta praticamente perdendo. Tutti parlano, ballano, cantano o sbraitano. Si urlano slogan, si ritwittano hashtag compulsivamente. Ma nessuno, ormai, si ferma più a sentire cosa si dice in giro. Papa Francesco ha voluto richiamare il mondo a fermarsi un attimo. Perché quello che sta accadendo è grave. “Stiamo perdendo la capacità di ascoltare chi abbiamo di fronte, sia nella trama normale dei rapporti quotidiani, sia nei dibattiti sui più importanti argomenti del vivere civile”.
Lo ha scritto Papa Francesco , nel messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebra il 29 maggio sul tema: “Ascoltare con l’orecchio del cuore”. Il pontefice ha voluto poi aggiungere. “L’ascolto sta conoscendo un nuovo importante sviluppo in campo comunicativo e informativo, attraverso le diverse offerte di podcast e chat audio, a conferma che l’ascoltare rimane essenziale per la comunicazione umana”. Dunque ha raccontato. “A un illustre medico, abituato a curare le ferite dell’anima è stato chiesto quale sia il bisogno più grande degli esseri umani. Ha risposto: ‘Il desiderio sconfinato di essere ascoltati’”.
Per Papa Francesco l’ascolto è. “Un desiderio che spesso rimane nascosto, ma che interpella chiunque sia chiamato ad essere educatore o formatore, o svolga comunque un ruolo di comunicatore”. Non è solo nella comunicazione, però, che si deve riprendere questa abitudine preziosa che va perdendosi. L’appello di Papa Francesco, oltre che ai media e ai giornalisti, è rivolto anche a “i genitori e gli insegnanti, i pastori e gli operatori pastorali, i lavoratori dell’informazione e quanti prestano un servizio sociale o politico”. La società o riparte dall’ascolto o la china discendente che ha imboccato a cento (twett) all’ora non si fermerà più.
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