Dopo quasi vent’anni l’ex senatore leghista si è arrabbiato e ha sporto denuncia. Achille Ottaviani, esponente del Carroccio della prima ora, all’epoca votato a Verona con 44000 preferenze e primo sindaco leghista del Veneto e secondo d’Italia, ha deciso di andare alla guerra contro alcuni motori di ricerca, Google in testa, che operano in internet. Nel mirino di Ottaviani i motori che sistematicamente “ignorano che la mia attività parlamentare come capogruppo commissione agricoltura e vigilanza Rai – ricorda – è durata vent’anni e pubblicano solo un’autorizzazione a procedere per un reato inesistente dal quale sono stato assolto dal Tribunale di Verona con formula piena perché il fatto non sussiste nel lontano 1996″. Ora l’ex senatore leghista ha scelto le vie legali intentando una causa milionaria, attraverso gli studi legali Leopizzi del foro di Lecce e Smith, Rogers & Partners di New York, contro questi “mostri” informatici “che usano sistemi inattaccabili e per un certo verso barbari, contro i quali è praticamente impossibile combattere”.
Ottaviani, oggi editore e direttore di quotidiani e tv, chiede 10 milioni di euro come risarcimento per danni morali e materiali a Google e a tutti quelli che non tutelano la privacy e non pubblicano la verità. (Ansa).
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