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Nuova funzione di Google salva dall’oblio gli scritti su grandi temi

Effimera e superficiale: sono accuse che si sentono spesso rivolte all’informazione in Rete. Google propone una soluzione, con una novità estiva nel suo arsenale di funzioni di ricerca. “Per capire un argomento ampio, a volte è necessario qualcosa in più di una risposta rapida – spiega Pandu Nayak, membro dello staff Google, sul blog ufficiale del motore di ricerca – ecco perché nei prossimi giorni proporremo una nuova funzione per aiutarvi a trovare importanti articoli di approfondimento sui principali risultati di Google Search”. L’idea, suggerita da una indagine del colosso di Mountain View, è questa: aggiungere alle solite risposte che in automatico elabora l’algoritmo più segreto e famoso del mondo, un pacchetto di articoli memorabili e autorevoli, selezionati appositamente su temi complessi e molto indagati dagli utenti. Nella pagina di descrizione si citano le cellule staminali, l’amore e altri argomenti di eterna e articolata discussione. In futuro, quando si digiteranno nella casella di ricerca parole chiave di tale portata, comparirà una finestra in più, che raduna approfondimenti firmati da autorevoli esponenti della cultura e proposti da magazine di certificata serietà. Qualche esempio? “Se vi preoccupate per la censura, troverete un articolo stimolante scritto da Salman Rushdie sul New Yorker, o un pezzo dello stesso Eric Schmidt e Jared Cohen sul ​​Guardian, e un altro grande articolo sull’Iran” racconta la pagina del blog che annuncia la novità. Insomma, Google sembra compiere una svolta importante. Non più solamente tempismo e risultati orizzontali, su tutto l’archivio del web, ma anche un viaggio verticale nelle profondità della Rete. Un invito a guardare le guglie e l’eccellenza di quanto Internet ospita, e non solamente i primi risultati selezionati dall’efficiente motore di ricerca. Per capire di più e meglio la svolta, il blog stesso invita a sperimentare “nuovi risultati di ricerca sulla crescita della popolazione, la pena di morte e l’e-waste”. Meno di un anno fa, pubblicammo le considerazioni di Gino Roncaglia , docente di informatica applicata alle discipline umanistiche presso l’Università della Tuscia e consulente per la rielaborazione dei siti di Rai Educational, secondo cui, appunto, la Rete si è caratterizzata soprattutto “per collegamenti orizzontali, come se fossero connesse diverse città ma con edifici bassi. Bisogna tornare a costruire anche sul web grandi edifici di conoscenza, come le cattedrali”. Sembra dunque che Google voglia essere la “chiesa” virtuale del nuovo millennio, lasciando svettare, a distanza di mesi e persino di anni “contenuti di approfondimento che rimarranno rilevanti”. Cattedrali costruite con i mattoni dei piccoli blogger come dei grandi editori, spiega ancora il blog ufficiale di BigG, invitando gli addetti ai lavori, editori o webmaster, a “consultare l’articolo del Centro assistenza per saperne di più”.

Qualcuno si interrogherà sui criteri di selezione per questi contenuti, ma, a dire il vero, in questo caso, la portata della novità supera ogni possibile sospetto di parzialità. Ogni giornale seleziona quotidianamente con criteri dettati da una linea editoriale precisa cosa meriti di finire sulle sue pagine e con che rilevanza, e ai lettori è chiesto lo sforzo di giudicarne la validità. Saranno gli utenti a verificare se le eccellenze scelte da Google siano tali o no.

(http://www.lastampa.it/2013/08/08/tecnologia/nuova-funzione-di-google-salva-dalloblio-gli-scritti-su-grandi-temi-FPL2HsHUxLOvJw1ztoMzmM/pagina.html)

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