“Merita di non essere lasciato cadere il tema dei rapporti fra banche, imprese e giornali, rilanciato dall’amministratore delegato di Unicredit”. Lo pensa il presidente della Fnsi Roberto Natale. Quando Alessandro Profumo afferma che ‘andrebbero tagliati i rapporti fra chiunque svolge un’attività economica e l’editorià, e che ‘l’azionariato ideale di una società di media è composto da soggetti che fanno solo quel mestieré, prende atto – continua il presidente – dei tanti conflitti di interesse che gravano attualmente sull’informazione italiana: dalla finanza all’edilizia, dalla sanità all’energia, l’attività editoriale è troppo spesso subordinata ad interessi che rendono opaco il rapporto con i lettori e inquinano la stessa competizione imprenditoriale. E’ il tema che da anni il sindacato dei giornalisti cerca di porre all’attenzione delle istituzioni e della politica parlando di ‘statuto dell’impresa editorialé. Nulla a che vedere con intenti dirigistici, o con ipotesi di cogestione per noi totalmente prive di interesse. Si tratta piuttosto di dare una risposta alle richieste di trasparenza di un mercato che voglia essere ben regolato”. Per Natale “E’ positivo che le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Unicredit siano state accolte da un diffuso apprezzamento politico, dal centrosinistra e dal centrodestra. L’occasione per tradurre questi consensi in una nuova norma è a portata di mano: è la riforma dell’editoria, sulla quale si sta avviando la discussione in Parlamento. Il sindacato dei giornalisti chiede che questa opportunità non vada sprecata: nell’interesse dei lettori, delle redazioni, della stessa imprenditoria”.
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