La situazione dal punto di vista dei conti pubblici «è tranquilla» quindi non occorrono altre manovre. Stop alle corporazioni e più spazio al merito, alla concorrenza, ai giovani e al lavoro. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, intervistato alla trasmissione “Che tempo che fa”. «Spero che siamo tranquilli. La tranquillità nelle cose – ha spiegato – l’abbiamo raggiunta. l’operazione di consolidamento dei conti che il governo ha proposto, il Parlamento votato e gli italiani responsabilmente accettato, è molto grossa anche in base agli standard europei e mette in sicurezza i conti pubblici, conseguendo l’obiettivo che il governo precedente aveva accettato cioè il raggiungimento del bilancio in pareggio nel 2013. Quindi non occorrono altre manovre».
Quanto alle liberalizzazioni il presidente del Consiglio ha sottolineato di sentirsi fiducioso nella riuscita di questo obiettivo anche perché quello da lui presieduto è un «governo strano» esterno a certe geometrie politiche. «Quello che occorre e che vedrete succedere nelle prossime settimane – ha sottolineato il premier – sono altre operazioni di politica economica meno indigeste, volte a far crescere di più l’economia. Sono diverse cose: creare più spazi per la concorrenza e il merito in diversi settori».
«Si chiamano liberalizzazioni e non ho niente in contrario anche se – ha osservato – può sembrare in parte ideologico. Qui si tratta di ridurre quelle protezioni, i diversi modi in cui ogni categoria in Italia cerca di avvantaggiare chi è incluso nella roccaforte a danno di chi è al di fuori. E io credo che, così come nella vita politica degli ultimi mesi abbiamo visto che un certo disarmo bilanciato tra forze politiche che in passato si confrontavano molto aspramente ha consentito di prendere decisioni in modo pacato e condiviso, io credo che un certo disarmo multilaterale di tutte le corporazioni di cui viviamo possa consentirci di dare più spazio al merito, alla concorrenza e ai giovani».
«E’ sicuramente più facile a dirsi che a farsi. Però la mia fiducia di riuscire a fare questo – ha detto Monti – nasce dal fatto che mentre tradizionalmente una parte politica si prende cura di proteggere una categoria e un’altra parte ne protegge un’altra, un governo strano come quello che ho l’onore di presiedere non fa parte di nessuna di queste geometrie politiche e quindi può permettersi di presentare un disegno al Paese, sperando che sia compreso, e di chiamare un po tutti a disarmare privilegi che nel breve periodo danno a tutti il senso della sicurezza, ma che nel lungo periodo farebbero affondare la nave Italia».
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