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MILLEPROROGHE/ NEL MAXIEMENDAMENTO NO RIPRISTINO RISORSE EDITORIA. APPELLO BIPARTISAN AL SENATO

Un appello ‘bipartisan’ affinché il governo rinvii i tagli alle cooperative di giornalisti, testate non profit e di partito, circa 100 realtà che rischiano di chiudere i battenti. Il grido d’allarme è stato lanciato, durante una conferenza stampa. Con la probabile fiducia sul milleproroghe a Palazzo Madama, la norma che punta a rinviare i tagli al settore, varati dalla Finanziaria, rischia di non entrare nel maxiemendamento su cui l’esecutivo avrebbe l’intenzione di chiedere la fiducia. Alla conferenza stampa, tutti i parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione (Vincenzo Vita e Luigi Lusi del Pd, Roberto Mura della Lega, Enzo Raisi e Alessio Butti del Pdl) hanno convenuto che il milleproroghe è “l’ultimo treno”.
“Se il governo non inserirà nel maxiemendamento al milleproroghe la norma che fa slittare di un anno i tagli centinaia di testate dovranno chiudere”, ha affermato Vincenzo Vita. Lusi ha sottolineato che un emendamento ‘bipartisan’ aveva superato lo scoglio della Commissione Bilancio, proprio perché non reca problemi di maggiori spese e di minori entrate, incontrando poi il ‘no’ del governo nella Commissione Affari Costituzionali.
“Una boccata d’ossigeno ci vuole – ha affermato il leghista Mura – spero che in caso di fiducia la norma entri nel maxiemendamento. Altrimenti nel dl sviluppo sugli incentivi” che però doveva essere varato a fine gennaio e ancora non vede la luce. Poi il senatore del Carroccio ha proseguito: “Se c’è qualcuno che ha una volontà diversa e vuole chiudere i rubinetti lo dovrà dire”.
Per Raisi, la “partita vera si gioca sul milleproroghe e sul tema c’è tensione anche nella maggioranza. Il milleproroghe è l’ultimo autobus. E se il governo non risolve la questione forse alla Camera ci saranno dei problemi”.

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